Anthelme Brillat-Savarin.
"La scoperta di un manicaretto nuovo fa per la felicità del genere umano più che la scoperta di una stella" (Aforisma
IX).
Eccovi una meditazione di Brillat-Savarin sul “gusto”:
“… il gusto cosi come la natura ce l’ha concesso, è ancora quello fra i nostri sensi, che, tutto ben considerato, ci
procura il maggior numero di godimenti:
1)perché il piacere di mangiare è il solo che, preso modestamente, non è seguito da
stanchezza;
2)perché è d’ogni tempo, d’ogni età e d’ogni condizione;
3)perché torna di necessità almeno una volta al giorno e in un giorno può essere ripetuto, senza danno, due o tre
volte;
4)perché può mescolarsi a tutti gli altri piaceri e anche consolarci della loro
mancanza;
5)perché le impressioni ch’esso riceve sono a un tempo e più durevoli e più dipendenti dalla nostra
volontà...".
Nota di Honoré de Balzac sul libro
[…] La Fisiologia del gusto è un'opera elaborata pezzetto a pezzetto, lentamente, in ore accuratamente scelte;
Brillat-Savarin la carezzò a lungo e se ne occupava con tanta tenerezza da portarla al Palazzo dove, si dice, smarrì il manoscritto che fu in seguito fortunosamente recuperato. Il variegato
quadro del libro indica, d'altra parte, la fatica di una penna divertita che sente di avere il potere e insieme il diritto di essere fantasiosa. Il tempo e la riflessione soltanto hanno saputo
rivelare al genio gastronomico le massime conviviali, sociali e altre ancora di cui questo libro è come screziato; massime così ben formulate che la maggior parte sono diventate ben presto dei
proverbi per i buongustai e conferiscono l'illusione dello spirito a molta gente.
Dopo la pubblicazione del libro di Brillat quanti personaggi si sono sfregati le mani scorgendo un dessert senza
formaggi perché pensavano di essere spiritosi dicendo: “Un dessert senza formaggio è come una bella donna a cui manca un occhio”.
Uno dei meriti principali di questo autore è di avere fatto leggere alla massa un libro pieno di idee giuste, di cose
esatte e di avere aggiunto alcune verità al piccolo numero di quelle di cui si compone quella cultura popolare che non si apprende né sui libri né nelle
scuole[…].
Quando l'onorevole membro della Corte di cassazione si decise a pubblicare le sue meditazioni e si presentò da Sautelet,
al suo libro accadde ciò che avviene quasi immancabilmente a tutte le prove contrassegnate da un talento superiore: la Fisiologia del gusto non fu acquistata e i costi della prima edizione furono
sostenuti dall'autore il cui erede vendette ciò che ne restava a basso prezzo.
Il libro non portava il nome dell'autore che credette che tale pubblicazione fosse incompatibile con la gravità della
magistratura. Si sarebbe ben lontani dalla verità se si supponesse che la sincerità gastronomica di Brillat-Savarin degenerasse in intemperanza.
Egli dichiara invece, formalmente, che coloro che fanno indigestione o si ubriacano non sanno mangiare. (Aforisma
X).
Egli dichiara che invitare una persona è occuparsi della sua felicità durante tutto il tempo ch’essa passa sotto il
vostro tetto.
(Aforisma XX)
Gabriele D'Annunzio nacque a Pescara nel 1863 da famiglia borghese, che viveva grazie alla ricca eredità dello zio Antonio
D'Annunzio.
Dopo il liceo frequentato a Prato, s’iscrisse alla facoltà di Lettere di Roma, dove senza portare a termine gli studi universitari, condusse una vita
sontuosa, ricca d’amori e avventure.
In breve tempo divenne figura di primo piano della vita culturale e mondana romana, collaborando a diversi periodici, sfruttando il mercato
giornalistico, e orchestrando intorno alle sue opere spettacolari iniziative pubblicitarie.
Gabriele D'Annunzio era uso mangiare voracemente e abbondantemente.
Trovandosi in un ristorante, dopo essersi offerto un ottimo pranzo, a volte annotava su foglietti di carta alcuni pensieri, idee e sensazioni, perché
affermava che la finezza dei cibi aiutava l’armonia mentale.
In tutta la sua vita D’Annunzio attendeva sempre l’ora della colazione o del pranzo con vera gioia, e diventava d’umore intrattabile se non era
prontamente servito.
Gabriele venne considerato da alcuni un astemio, a causa della sua passione per l’acqua di cui proclamava le innumerevoli virtù. Ma il Vate bevve anche
del vino, quando in Francia per il periodo di due anni, fu convinto dai viticoltori della regione sui vantaggi che il nettare poteva offrire alla sua salute.
D’Annunzio adorava la frutta, soprattutto mele cotte o crude, e ne mangiava in gran quantità. Gli piacevano inoltre il riso, la carne alla griglia, e
ogni sorta di pesci. Non resisteva alla tentazione dei dolciumi, impazzendo per le mandorle tostate, per i marrons glacés e la cioccolata, che sembra ritenesse un eccellente corroborante per gli incontri di
letto. Nei confronti dei gelati aveva una vera mania, e se sapeva di non essere osservato, arrivava a mangiarne fino a dieci di seguito.
Frasi celebri............
.Bisogna essere un uomo vivo e un artista postumo.
Jean Cocteau.
.Bisogna vivere come si pensa, altrimenti si finirà per pensare come si è vissuto.
(Paul Bourget)
.Certe volte la nostra avidità eccede la necessità.
R. Bryan.
.Chi brucia i libri,
presto o tardi arriverà a bruciare gli esseri umani.
Heinrich Heine.
Chiunque giunge presso un tiranno diviene schiavo di lui,
anche se vi sia giunto come uomo libero.
Eschilo
Come può uno diventare pensatore,
se non passa almeno la terza parte di ogni giornata senza passione, uomini e libri?
Friedrich Nietzsche.
Cultura è quella cosa che i più ricevono,
molti trasmettono e pochi hanno.
Karl Kraus
Dei cretini intelligentissimi.
Sembra impossibile: ma ce ne sono.
Leonardo Sciascia.
Devi fare la cosa che pensi di non riuscire a fare.
Eleanor Roosevelt.
Dicono sempre che il tempo cambia le cose,
ma sei solo tu che devi cambiarle.
Andy Wahrol
È meglio perdere un attimo della vita che la vita in un attimo.
È più facile disintegrare un atomo che un pregiudizio.
Albert Einstein.
Filosofia di vita.
La cosa più ingiusta della vita è come finisce.
Voglio dire: la vita è dura e impiega la maggior parte del nostro tempo...
Cosa ottieni alla fine? La morte.
Che significa? Che cos'è la morte? Una specie di bonus per aver vissuto?
Credo che il ciclo vitale dovrebbe essere del tutto rovesciato.
Bisognerebbe iniziare morendo, così ci si leva il pensiero.
Poi, in un ospizio dal quale si viene buttati fuori perché troppo giovani.
Ti danno una gratifica e quindi cominci a lavorare per quarant'anni, fino a che sarai sufficientemente giovane per goderti la
pensione.
Seguono feste, alcool, erba e il liceo.
Finalmente cominciano le elementari, diventi bambino, giochi e non hai responsabilità, diventi un neonato, ritorni nel ventre di tua madre, passi i tuoi
ultimi nove mesi...
galleggiando e...
finisci il tutto con un bell'orgasmo!
Woody Allen
Il castigo di colui che ha amato troppo una persona…
è amarla per sempre.
Il fine della vita non è essere felici,
ma meritare la felicità.
Il libro che per opera vostra diventa accessibile,
può essere una fonte non solo di conoscenza, ma di salvezza.
Carlo Levi.
Il maggior compito dei giovani è di saper diventare vecchi.
Benedetto Croce
Il Matrimonio.
Il modo migliore di consigliare i vostri figli è scoprire prima che cosa vogliono e poi consigliarglielo.
Truman.
Il perdente non è colui che arriva ultimo.
Il perdente è colui che guarda correre gli altri.
Sheyla Pistorius (madre dell'atleta invalido Oscar Pistorius)
Il tempo male speso non ti sarà mai reso.
Tarchetti.
In un periodo d'inganno universale,
dire la verità è un atto sovversivo.
George Orwell.
Io so soltanto di non sapere niente.
Socrate.
Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.
Antonio Gramsci.
L'abilità politica è l'abilità di prevedere quello che accadrà domani, la prossima settimana, il prossimo mese e l'anno
prossimo.
E di essere così abili, più tardi, da spiegare perché non è accaduto.
Winston Churchill.
La consuetudine è maestra di tutte le cose.
Giulio Cesare.
L’uomo che dice con dieci parole quello che si può dire con cinque, è capace di ogni delitto!
(proverbio inglese).
La differenza fra un saggio e uno stupido è che lo stupido non impara dagli errori che ha commesso.
La difficoltà sta nell'essere saggi e non nell'essere rigidi!
La dignità? È il nome e cognome di un uomo. Senza dignità non sei nessuno.
Carlo Alberto Chichiarella "Carlos"
La fantasia è l'occhio dell'ingegno ed il
buon senso è l'occhio dell'intelletto.
Tommaseo.
La felicità non è altro che un piacere condiviso con una persona che si ama.
Jean Dolent.
La felicità non è avere tutto ciò che di desidera ma desiderare tutto ciò che si ha.
La gente pranza, non fa che pranzare e nel frattempo la sua vita va a rotoli.
Anton Pavlovic Cechov.
La guerra è solo un trucco, in quanto non è affatto quello che sembra alla maggior parte della gente. E solo un ristretto numero di persone sa in realtà
di che si tratta.
Si conduce per il vantaggio di pochissimi. Le masse ne fanno le spese.
Maggiore Generale Smedley Butler, USMC - Il generale della Marina Americana più decorato della storia degli Stati Uniti d'America.
La scoperta di una nuovo piatto, di una nuova ricetta, fa più per il genere umano che la scoperta di una stella.
Da "Fisiologia del gusto" di Jean-Anthelem Brillant-Savarin (1755-1826).
La stupidità è una predisposizione naturale ad adattarsi alle opinioni degli altri.
La vita è quello che ti succede mentre sei lì ad organizzare i tuoi piani…
La vita è una maestra che fa pagare care le sue lezioni.
Don Gelmini.
Lavora per te stesso; non diventerai mai ricco se lavori per i sogni degli altri.
J. Paul Getty.
Non si deve giudicare il merito di una persona dalle sue virtù,
ma dall'uso che sa farne.
La Rochefoucauld.
Non si sa mai chi ha ragione,
ma bisogna sempre sapere a chi conviene darla.
Niccolò Machiavelli.
Non tutto il sapere sta nei libri.
Non vada al banchetto chi non vuol mangiare.
Non vi è maggior errore della perdita del tempo.
Tusser.
Ogni genio è un gran fanciullo,
già per il suo guardare al mondo come a un che di estraneo...
Chi nella vita non resta per qualche verso un fanciullo
e diventa invece un uomo serio, sobrio, posato e ragionevole,
sarà certo un bravo e utile cittadino di questo mondo, ma un genio non sarà mai.
Arthur Schopenhauer.
Più l'uomo si perfeziona e più conosce i propri difetti.
Tommaseo.
Quando l'ultimo albero sarà abbattuto, quando l'ultimo fiume sarà avvelenato, allora vi accorgerete che i soldi non si possono mangiare.
Quando il dito indica la luna, lo sciocco guarda il dito.
Quella che il bruco chiama fine del mondo,
il resto del mondo chiama farfalla.
Lao - Tze, da "Il libro della via e della virtù".
Saggio è chi sa prevedere oggi quello che lo stolto farà tre giorni dopo.
Scrivere in me naturale. Certi scrivono in me diesis.
Paul Valèry.
Se ami una persona lasciala pure andare,
se è tua tornerà da te,
se non torna,
non era tua neanche prima.
Se in un uomo si esaurisce il gusto della letteratura, quell'uomo è perduto.
Bertolt Brecht.
Se non si vuol far sapere una cosa, non bisogna dirla neanche a se stessi.
G. Andreotti.
Se un uomo non ha il coraggio di rischiare qualcosa per le proprie idee,
o le sue idee non valgono nulla ……o non vale niente lui.
Ezra Pound.
Se vuoi crescere e imparare, guarda dove i tuoi occhi non vedono.
Proverbio peruviano.
Se vuoi essere grande abbassati a parlare con i più piccoli.
Secondo una recente ricerca, le donne si sentono maggiormente a loro agio a spogliarsi davanti a degli uomini che davanti a delle
donne.
Dicono che le donne sono troppo critiche, mentre, naturalmente, gli uomini sono solo riconoscenti.
Robert De Niro.
Tra l’amicizia e l’amore c’è la distanza di un bacio.
Tutte le grandi imprese di natura teoretica,
di qualunque genere siano,
hanno luogo grazie al fatto che chi le compie convoglia e concentra ogni energia del suo spirito in un unico punto,
e così fortemente, saldamente ed esclusivamente,
che tutto il resto del mondo ai suoi occhi scompare e l'oggetto del suo interesse diviene per lui la realtà esclusiva.
Arthur Schopenhauer.
Un libro è amico solo di chi sa leggerlo.
Proverbio russo.
Un'oscura tristezza è in fondo a tutte le felicità umane,
come alla foce di tutti i fiumi è l'acqua amara.
Gabriele D'Annunzio.
Vivere in questo mondo è pericoloso non per le persone malvagie,
bensì per la gente che non fa nulla per opporvisi.
Albert Einstein.
Wo die Sprache aufhört, Fängt die Musik an.
(Dove finisce la parola, inizia la musica.)
E. T. A. Hoffman.
L'ELEVAZIONE DELL'ESSERE.......
"Cio' che eleva l'essere umano è il gene della creativita',spogliato di questo nulla ci distinguerebbe , se non i tratti somatici."
Da questa ben congeniata frase, si puo' facilmente dar modo, che lo stimolo proprio di ogni intelletto riesca a sfornare credenze sentite e perche' no , anche apprezzate fino al
limite spasmodico.
Analizzare il termine "Creativita'" suscita per molti un comune senso di appropazione liberatoria,una sorta di impudenza che è collaterale al proprio
status , un ragionamento a dir poco usuale quasi retorico e ripetitivo ma , in verita' è solo dopo aver deliberatamente intrapreso le scorciatoie della mente che si arriva inevitabilmente a
queste semplici soluzioni, cosa che non deve essere fatto o permesso a se stesso.
Si deve scavare piu' a fondo,considerare la faccenda cosa assai seria,intornarla secondo
leggi d'equilibrio tra simili ed inverosimile, dargli l'aspetto e la forma piu' consona possibile.......insomma creare l'increabile attraverso la magia, un potere questo che ignoriamo di
possedere e di riuscire ad esternare ma , tutto questo va detto in chiave quasi diabolica perche' è cosi che si è ritenuti dalla maggioranza in genere, dei fantasmi ossia considerati sognatori ,
una stirpe condannata alla solitudine ed al vuoto di cui sono avvolti.
Puo' darsi che sia cosi',lo stesso io non nascondo di sentirmici come del resto, non temo nulla che
possa avere effetti simili sulla mia persona ed ergo e come se il limite della vita umana fosse al suo termine , nulla ha piu' importanza , nulla assume piu' interesse...la materia di cui si è
circondati si dissolve , scompare per tutta la durata della trasposizione come ora ad esempio.
Ed ecco nascere la creativita' come la intendo io - causa-effetto - che plana
vorticosamente trascinandomi con essa , fino a divenire un tutt'uno , coesistenza perfetta , priva di difetti e volgarita' di ogni specie.
Il contrario di tutto questo è
visto e racchiuso dentro alla scialba quotidianita' del vivere , è meramente presente sul sistema delle eterne convenienze che il fato ci detta , dove ci si trova inflessibilmente prigionieri
della realta' circostante.
A tutto questo spaventoso incubo si fugge soltanto mediante il magico potere, i cui eletti sono pochi ad averlo.....pochi in quanto a quasi
nessuno piace scavare in fondo all'animo , sondare i meandri piu' oscuri del proprio " io" , portare fuori la navicella e salirci sopra con l'immaginazione che , attenzione , non è piu' fantasia
in quel preciso istante , bensi' "Apoteosi dei sensi & virtu' del proprio status.
Ho rifiutato solennemente e con grande convinzione di prendere le scorciatoie della
mente......ed eccomi qui assieme ai miei amici piu' cari "" la notte , il vuoto , il silenzio e il mio io "".
Il sistema Stachanovismo come modello di sfida attraverso il concetto personale di una visione molto piu' nobile del tema lavoro.
Lo stacanovismo (o stachanovismo)è un particolare sistema di divisione ed organizzazione del lavoro ideato da un
operaio sovietico del bacino del Don, Aleksej Grigor'evič Stachanov. Quest'ultimo, infatti, estrasse con una tecnica di sua invenzione una quantità di carbone pari a quattordici volte quella
normale.
La sua immagine fu utilizzata allo scopo di aumentare la produttività di tutti i lavoratori, con l'obiettivo non secondario di "dimostrare al mondo" l'efficacia
del sistema del lavoro socialista; il suo esempio diede vita al cosiddetto stacanovismo, l'aumento della produttività individuale unita all'ideazione di nuove tecniche di lavoro. Culmine
dell'ideologia produttivistica dell'industrializzazione forzata, l'emulazione stacanovista divenne un fenomeno di massa. Essa comportava premi di produzione e nello stesso tempo costringeva gli
operai a raggiungere gli indici di produzione dei migliori. Stalin ebbe a dire:
« [...] Il movimento stacanovista rappresenta l'avvenire della nostra industria, reca in sé il germe del futuro slancio culturale e tecnico della classe operaia
e ci apre la sola strada per la quale possiamo raggiungere quegli alti indici produttivi indispensabili per passare dal socialismo al comunismo ed eliminare il contrasto tra lavoro intellettuale
e lavoro manuale. »
Ha rappresentato il primo tentativo di accrescere il bassissimo livello di produttività nell'Unione Sovietica, arrivando peraltro a forme di accentuato
sfruttamento. L'avversione degli altri lavoratori (fino all'uccisione di alcuni dei partecipanti al movimento) portò però, alla fine degli anni trenta, alla graduale fine dell'esperienza
stacanovista.
Per estensione in italiano la parola stacanovista indica, se usata fuori dal contesto originario dello stacanovismo, una persona che per una qualsiasi ragione si
sottopone regolarmente a ritmi estenuanti in una certa attività, chi lavora in modo indefesso (spesso con ulteriori connotazioni negative, come la mancanza di rispetto per la propria persona): lo
stacanovismo è divenuto quindi sinonimo di totale (ed eccessiva) dedizione al lavoro e, da parte di molti, il record di Stachanov è stato considerato come frutto dell'alienazione e della
costrizione a cui erano sottoposte le masse operaie sovietiche; si deve, però, anche considerare che i record di produttività conseguiti dai lavoratori sovietici (soprattutto giovani) derivavano
talvolta anche dell'entusiasmo e dalla convinzione, di alcuni di essi, di sperimentare, per la prima volta nella storia, i cambiamenti dei rapporti di produzione basati sull'abolizione dello
sfruttamento dell'uomo sull'uomo e su una diversa concezione del lavoro, di partecipare concretamente alla costruzione di una nuova società socialista
LAVORARE NEL TURISMO .....
Lavorare nel Turismo è difficile: è molto impegnativo, necessita la disponibilità a lavorare quando gli altri non lavorano (la sera, i week-end, Natale, Pasqua, Ferragosto...), spesso è fisicamente faticoso...
Però pochi lavori possono offrire le occasioni, le emozioni, le soddisfazioni che offre il turismo: i contatti con persone di tutte le tipologie e livelli sociali, la possibilità di parlare le lingue, di viaggiare... senza scordare i buoni stipendi, la rapidità di carriera, la flessibilità di orari.
AFORISMI SUL CIBO ....
"A tavola perdonerei chiunque, anche i miei parenti."
(O. Wilde)
"Ecco il problema di chi beve, pensai versandomene un altro: se succede
qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; se non succede niente si beve per far succedere qualcosa."
(C. Bukowski)
Il cibo animale è inadatto a chi miri al controllo delle proprie
passioni."ma e. eh
(M.
Gandhi)
"Quando lo stomaco è pieno è facile parlare di digiuno."
(S. Gerolamo)
"Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo."
(Ippocrate)
L’uomo è ciò che mangia."
(L. Feuerbach)
Il nutrimento del corpo si effettua a poco a poco. Pienezza di cibo e
poco di sostanza.
(B. Pascal)
"Verrà il tempo in cui l'uomo non dovrà più uccidere
per mangiare, ed anche l'uccisione di un solo animale sarà considerato un grave
delitto."
(L. da Vinci)
"Solo gli imbecilli non sono ghiotti... si e' ghiotti come poeti, si e'
ghiotti come artisti ..."
(G. de Maupassant)
"E' preferibile un cibo anche un po' nocivo ma gradevole, a un cibo indiscutibilmente sano ma sgradevole."
(Ippocrate)
Dio fece il cibo, il diavolo i cuochi."
(J. Joyce)
Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione
verso una dieta vegetariana."
(A. Einstein).